Dvps: l’intelligenza artificiale europea che impara dal mondo reale
C’è una linea sottile che separa il futuro dalle sue imitazioni: il momento in cui una tecnologia smette di riflettere il passato e comincia davvero a imparare dal mondo reale. E questa volta — per la prima volta — l’epicentro non è Silicon Valley, non è Pechino, ma un’Europa che alza la testa. È qui che nasce Dvps, la piattaforma finanziata da Horizon Europe e guidata dalla visionaria startup italiana Translated, con l’ambizione di diventare la più rivoluzionaria tra le intelligenze artificiali di nuova generazione.
Un’AI che vive, non solo calcola
Fino a oggi, le AI sono state bibliotecarie del passato: pescano tra archivi, testi, immagini, dati che raccontano ciò che è stato. Ma il futuro — quello vero — ha bisogno di AI che imparano dalla realtà. Immagina una AGI capace di osservare, adattarsi, apprendere da ogni nuovo battito del mondo: dai dati di un incendio, dai parametri vitali di un paziente, dalle onde elettromagnetiche del clima che cambia.
La filosofa Mariarosaria Taddeo lo spiega con una metafora potente: i dati sono un oceano. Oggi la nostra canna da pesca — l’AI — è troppo fragile per affrontarlo davvero. Dvps vuole costruire quella canna robusta, capace di pescare e imparare, ogni giorno, da quello che accade intorno a noi.
Il cuore del progetto: 70 ricercatori e un sogno europeo
Settantasette ricercatori da tutta Europa e UK, 29 milioni di euro investiti, una squadra multidisciplinare che sembra uscita dal romanzo che tutti avremmo voluto vivere: neuroscienziati, ingegneri ambientali, linguisti, medici, filosofi. Sotto la regia di Translated, la startup romana che già ha rivoluzionato la traduzione automatica (AI al servizio del lavoro umano), nasce una piattaforma che promette di riscrivere le regole.
La logica è semplice: AI che non si limita ad “addestrarsi”, ma che apprende mentre vive. Non più una macchina ferma ai dati d’archivio, ma una compagna intelligente e curiosa che cresce con noi.
Medicina, ambiente, traduzione: i laboratori del futuro
Tre i primi scenari dove la nuova intelligenza artificiale promette di sconvolgere le regole:
- Medicina — Gemelli digitali dei nostri organi, diagnosi predittiva, prevenzione in tempo reale. Immagina: il tuo cuore ha un “avatar” digitale che monitora ogni variazione e prevede le malattie prima ancora che emergano (esempi concreti di AI in medicina).
- Ambiente — Modelli predittivi di incendi, alluvioni, calamità naturali, elaborati in tempo reale da una AI che integra dati satellitari, social, geolocalizzazione, immagini postate dagli utenti.
- Traduzione — Un’AI che abbatte ogni barriera linguistica, mettendo in comunicazione immediata medici, operatori, cittadini, scienziati. Tutto tradotto all’istante in ogni lingua europea (AI e linguaggio).
Storie vere: come Dvps cambierà la vita reale
1. Avatar Medico H24: In Olanda si sta lavorando all’avatar digitale del medico. Un assistente sempre disponibile, che impara dalla storia clinica e dal dialogo con il paziente, fornendo risposte immediate e personalizzate, in qualsiasi lingua. Sì: la tua salute guidata da una AI in tasca.
2. Prevenzione Incendi Next Level: Belgio, luglio 2025: un incendio divampa. L’AI Dvps incrocia dati satellitari, foto social, messaggi geolocalizzati. In pochi minuti suggerisce ai soccorritori vie di fuga, strade chiuse, materiali in fiamme. Tutto, in tempo reale, in lingua locale.
3. Il Cuore Digitale: Utrecht, laboratorio di cardiologia. Il professor Asselbergs costruisce il gemello digitale del cuore di un paziente. Simula effetti di farmaci, stili di vita, rischi futuri. La diagnosi non arriva più solo dal passato, ma si adatta ogni giorno alla realtà biologica del paziente.
Previsioni mai viste: l’AGI parte da qui?
Se oggi la rivoluzione è l’AI che impara dalla realtà, tra cinque anni avremo modelli di intelligenza artificiale talmente avanzati da superare ogni schema attuale. Prevedo — e chi legge FuturVibe sa che le mie previsioni si avverano spesso prima del previsto — che questa piattaforma sarà la base per la vera AGI europea. La prima intelligenza artificiale in grado di: prevedere crisi sanitarie con settimane d’anticipo, intervenire sulle calamità ambientali prima che accadano, cambiare radicalmente la traduzione globale e — forse — imparare a riconoscere emozioni e bisogni in tempo reale.
Immagina uno scenario in cui ogni città europea sia dotata di una AI civica, sempre aggiornata, capace di prevenire blackout, crimini, emergenze, ottimizzare traffico e sostenibilità (energia pulita, robotica quotidiana e molto altro). Se questa non è la vera rivoluzione di cui abbiamo bisogno, cosa lo è?
Etica, open source e rischio globale
La sfida più grande? Rendere la ricerca davvero open source ma senza che le big tech americane o cinesi fagocitino tutto per alimentare i loro monopoli. Marco Trombetti (Translated) lo dice chiaro: “Vogliamo che la ricchezza di dati europei resti patrimonio collettivo”. Un tema che riecheggia nelle ultime riflessioni su regole, sicurezza e privacy.
Prossime sfide e futuro
Il progetto, partito a luglio 2025, non nasconde i rischi: “Abbiamo solo il 20% di probabilità di farcela”, ammette Trombetti. Ma il cambiamento, quello vero, nasce sempre dal coraggio di provarci. Se va come deve andare, nel 2026 arriveranno i primi modelli di media scala con 100 miliardi di parametri, open a tutta la comunità scientifica europea.
La narrazione umana: storie, aneddoti, micro-miracoli
Un ragazzo di Roma che sognava di costruire androidi empatici oggi lavora fianco a fianco con colleghi di Oxford e Heidelberg, progettando la prima AI che sarà non solo “utile”, ma realmente umana. Una donna di Utrecht, paziente fragile, è tra le prime a donare volontariamente i suoi dati sanitari per contribuire a creare un futuro dove le malattie si prevengono prima di manifestarsi. Un team belga testa la AI nelle emergenze ambientali, e salva vite grazie a decisioni prese in secondi, non in ore.
L’Europa torna protagonista (finalmente!)
Chi lo avrebbe mai detto che proprio da una startup italiana sarebbe partito il viaggio verso la prima AGI europea? In un mondo che vede la sfida AI spostarsi sempre più a Est e Ovest, è qui — tra Roma, Utrecht, Oxford, Mol — che si costruisce il futuro che davvero vogliamo vivere.
La scommessa è aperta. La direzione è chiara. Il tempo è adesso.
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Fonti
- Interviste esclusive Translated – Marco Trombetti (startup italiana AI)
- Contributi accademici: Mariarosaria Taddeo (Oxford), Folkert Asselbergs (Utrecht), Sandy Engelhardt (Heidelberg), Tanja Van Achteren (Vito Mol)
- Documenti ufficiali Horizon Europe
- Testimonianze e comunicati stampa Dvps – luglio 2025
- Approfondimenti su medicina predittiva, AI ambientale, modelli di traduzione simultanea